Hotel Storia

 

…Hotel In Sylvis - Ristorante Abate Ermanno…

un luogo suggestivo nel quale le antiche mura ancor oggi sussurrano un'affascinante e millenaria storia 

che narra di antichi splendori ed epoche dorate, di valorosi cavalieri e barbari invasori, Papi e potenti Abati…





La nostra storia ha inizio nel II secolo a.C. Antica locanda e stazione di Posta nella quale si servivano vini d'importazione, olio e garum, come in tutti i più famosi alberghi dell'Impero Romano, diventò talmente nota e prospera che venne concesso alla sua proprietaria VENETEIA MAXIMA di divenire titolare della propria tomba, cosa più unica che rara per una donna all'epoca.
Il suo cippo sepolcrale è conservato nel lapidarium dell'Abbazia Benedettina di Santa Maria In Sylvis, a 100 mt dall'antica locanda e quindi dall'attuale hotel.
Lungo la sua storia centenaria, la locanda venne rasa al suolo insieme al paese e al territorio circostante dal passaggio devastante del leggendario Attila e degli Unni,  per poi rinascere per mano del potente ABATE ERMANNO della Frattina nel 1250 come fortilizio a protezione dell'Abbazia . Due secoli dopo, nel 1441 il cardinale PIETRO BARBO divenuto poi Papa col nome di PAOLO II ne ordinò la ristrutturazione affinché diventasse Albergo a servizio dell'Abbazia e dei suoi illustri ospiti. La ristrutturazione venne terminata dal nipote, l'Abate GIOVANNI MICHIEL, appartenente al leggendario ordine dei CAVALIERI TEMPLARI. L'amicizia e lo stretto legame che legavano gli Abati all'ordine templare fecero giungere importanti donazioni. L'Abbazia era al massimo del Suo splendore, l'Albergo al suo servizio prese il nome prima di Hospitale Profano poi di Palazzo. Con la fine dell'ordine templare iniziò la decadenza dell'Abbazia e di conseguenza del suo Albergo. Nel 1790 il Palazzo passa nelle mani del marchesato di Sesto per poi essere requisito dall'esercito francese. Divenne così Stazione di Posta napoleonica per mano del maggiore del Genio Italiano dell'Esercito Francese GIUSEPPE MARIENI. La Stazione vantava ben 30 cavalli, 8 carrozze con relativi postiglioni, stallieri, maniscalchi, un direttore di posta, un presidio militare ed un comandante di piazza. Al termine del periodo repubblicano cessa il suo ruolo pubblico e viene adibito ad abitazione privata della Famiglia Ortolani. Per eredità passa successivamente alla famiglia Sandrini da cui emerge un alto prelato, Monsignor Paolo Sandrini.  Dopo esser stato adibito ad asilo infantile, sempre per eredità passa nelle mani della famiglia Milani e infine viene acquistato dalla Famiglia Vit che ne fa eseguire un attento e radicale restauro riportandolo nel 1998 alla sua originaria funzione di importante Albergo. 

Alcuni reperti rinvenuti durante il restauro ed ora conservati all'interno dell'Hotel e della sua corte testimoniano le molte vicissitudini, l'affascinante storia e lo stretto legame con la vita dell'Abbazia e con l'Ordine Templare. Ogni ambiente interno all'intera struttura oggi è intitolato ad alcuni dei personaggi che hanno reso unico questo edificio, un modo per non dimenticare e per rendere omaggio a chi prima di noi ha calcato queste sale, lasciando una piccola grande storia da raccontare e donandoci oggi l'onore di portare avanti la millenaria tradizione di un luogo dedicato all'arte dell'accoglienza. Dopo 2.000 anni esatti l'antico albergo è tornato al suo splendore e in virtù della storia che dal 1250 lega questo complesso alla Santa Romana Chiesa, Sua Eccellenza Sennen Corrà, 75° Vescovo noto della diocesi di Concordia-Pordenone, inaugura l'Hotel In Sylvis ed il Ristorante Abate Ermanno il 19 ottobre 1999.
 
 

Curiosità
 

L'Abbazia fortificata di Santa Maria in Sylvis, così chiamata perché anticamente si trovava in un fitto bosco (selva), è uno dei centri benedettini più importanti del Friuli Venezia Giulia. 

Edificata nell'VIII secolo da una nobile famiglia longobarda molto legata ai regnanti di Cividale, fu successivamente distrutta dall'invasione di Attila, per poi essere ricostruita verso la fine del X secolo. Sono stati effettuati alcuni scavi intorno alla Chiesa che hanno rinvenuto un edificio precedente ed alcune tombe. Precisamente l'edificio ritrovato è un antico tempio pagano romano.

Questo luogo appartenne ai Cavalieri Templari di cui troviamo testimonianza nel porticato detto "La Loggetta" a sinistra dell'ingresso, fra i Benedettini ed i Templari infatti vi era una certa amicizia e fratellanza. Nella loggetta troviamo testimonianza del passaggio dei Cavalieri attraverso un affresco in cui i personaggi rappresentati sono i protagonisti della "Chanson de Roland".


 

Il Paradiso che osserva l'Inferno
 

La Chiesa è in stile romanico ed è possibile raggiungerla dopo aver percorso un lungo atrio sorretto da due file di quattro pilastri. Entrando si viene coinvolti da due scenari suggestivi: l'Inferno a sinistra e il Paradiso a destra. La scena infernale é descritta nei minimi dettagli, le anime dannate subiscono ogni tipo di tortura per le quali è impossibile non essere turbati, ma la cosa che colpisce maggiormente è che a destra, nel Paradiso, tutte le anime beate osservano senza emozioni il terrificante scenario che hanno di fronte. La scena principale è l'incoronazione di Maria, ma pochi sono rivolti all'evento, la maggior parte dei presenti guarda verso di noi e quindi anche verso l'agghiacciante scena che hanno di fronte. Un'altra particolarità è che, mentre l'affresco del Paradiso è ben conservato, l'Inferno appare scrostato in molti punti. Questo a causa dell'usanza medievale da parte dei fedeli di lanciare delle pietre contro il demonio per la purificazione dei propri peccati prima dell'ingresso in Chiesa.

 

L'insolito sguardo tra una donna e Gesù 

 

All'interno sono esposti alcuni affreschi staccati del XV secolo, in cui campeggiano diverse figure femminili incoronate a cui non è stato attribuito un significato particolare. Una donna è in ginocchio, mentre l'altra ha le braccia incrociate sul petto e contempla il volto di Gesù visibile dentro un nimbo. Non è un affresco "qualunque". Anche questo richiama i segreti custoditi dai Templari, forse si riferisce al più grande: osservando con attenzione, si scorge una profonda intesa tra Gesù e la donna incoronata, che lo contempla e gli sorride. Allo stesso tempo Gesù non le appare trionfante tra luci e angeli, è solo e i loro sguardi sono complici, custodi di uno stesso segreto. 
Se fosse il frutto di una  simbologia voluta dall'ordine dei Cavalieri, potrebbe trattarsi di Maria Maddalena.


 

L'urna di Santa Anastasia 

 

Si trova al centro della cripta ed è tra i tesori più preziosi del Friuli. Il materiale è marmo bianco purissimo. L'urna compare per la prima volta nel 1339 descritta in una pergamena tutt'oggi conservata nella biblioteca di Udine.




 
 

I Personaggi

 

I Frattina, Cavalieri e Abati ma anche eretici e ribelli

 

I Frattina per quattro secoli furono fedeli vassalli dei Patriarchi, Signori di una terra nella quale si sarebbe esteso il patriarcato di Aquileia, all'epoca coperta da una folta selva. Il loro castello sorgeva al limite occidentale sulla strada che da Pravisdomini va al fiume Livenza.

Testimonianza della fama e del prestigio di cui godette la potente famiglia fu la nomina di Ermanno nel 1245 ad Abate Benedettino dell'Abbazia di Sesto al Reghena. Fu lui ad ordinare la ricostruzione dell'attuale Hotel In Sylvis quale fortilizio a protezione dell'Abbazia. La famiglia ai tempi ricca e potente continuò ancora per due secoli a godere di importanti amicizie, alcuni dei suoi membri si distinsero per importanti meriti militari che portarono alla nobilitazione del Casato a cura dell'imperatore Carlo V che nominò Marquardo della Frattina Conte Palatino, titolo trasmissibile agli eredi maschi. La decadenza iniziò nel 1568 quando Isabella della Frattina di Portogruaro venne condannata per eresia e il marito e il figlio banditi per sempre dalla Serenissima per aver picchiato un nobile veneziano Pubblico Ufficale ad Annone Veneto.

 

Pietro Barbo, Papa Paolo II

 

Papa a 47 anni, nobile e ricchissimo patrizio veneto, liberale, vanitoso ed eccessivamente amante del lusso e degli sfarzi, ma di maniere gentili e capace di grande generosità. Possedeva una farmacia privata di cui si serviva anche per elargire gratuitamente farmaci al popolo. Il suo fu uno dei pontificati più tranquilli di Roma. Con lui rivissero il carnevale e le feste pagane, a sue spese venivano organizzati grandi convivi sotto il palazzo papale e poi giochi e corse. Ciò, si dice, con lo scopo di distrarre il popolo dall'idea di libertà per mantenere intatto il suo potere temporale. Un popolo che si diverte è un popolo che non cospira. Sua abitudine era anche lanciare monete d'oro affacciato dal Suo balcone dell'allora Palazzo Venezia, oggi palazzo S. Marco. Sotto il suo ricco pontificato moltissimi monumenti romani furono restaurati ma si avventurò anche in una nuova crociata contro i turchi. Per dare una svolta alla sanguinosa impresa, riuscì nell'intento di un'alleanza con il conquistatore della Persia Hassan Beg, ma morì per un attacco di cuore nella sua stanza a soli 55 anni senza poterne vedere i risultati né aprire l'Anno Giubilare da lui stesso indetto per il 1475.

 

Il templare Giovanni Michiel

 

Nipote di Pietro Barbo, portò a compimento la ristrutturazione dell'Hospitale Profano, poi Palazzo e oggi Hotel In Sylvis, quale albergo a supporto dell'Abbazia e dei suoi illustri ospiti. Terminò anche il rinnovo dell'atrio e del vestibolo dell'Abbazia. Oggi sopra il portale di Santa Maria in Sylvis è collocato un affresco staccato dalla loggetta con lo stemma dell'Abate Commendatario Giovanni Michiel (1464 - 1503) con in testa il cappello cardinalizio. Giovanni Michiel di origine veneziana, fu scrivano estensore della Regola e affiliato all'Ordine Templare. Egli fece eseguire anche l'affresco di S. Benedetto in cattedra.

 

 

Giuseppe Marieni

 

Nacque ad Averara (BG) l'11 marzo del 1774 e, rimasto orfano di padre giovanissimo, ebbe la sua formazione educativa e scolastica dal fratello Don Carlo Bernado e da suo zio Don Francesco prevosto di Averara. Si iscrisse quindi al Collegio Mariano di Bergamo dove, laureatosi in ingegneria, venne aggregato al genio militare assumendo ben presto importanti incarichi nei quali seppe dimostrare ampia preparazione e senso del dovere. Partecipò alla campagna di Russia e nel settembre del 1812 venne nominato Capo del Genio. Al comando del suo battaglione ebbe un ruolo di primo piano nella costruzione dei famosi ponti della Beresina che permisero la ritirata dell'armata napoleonica . Morì a soli 39 anni per il tifo contratto dal suo amico e compagno d'armi, il Colonnello del Genio Zanardini anche lui eroe della Beresina.

 

 

          I Cavalieri Templari          

 

Quello dei Poveri Compagni d'armi di Cristo e del Tempio di Salomone, meglio noti come Cavalieri Templari o semplicemente Templari, fu uno dei primi e più conosciuti Ordini religiosi cavallereschi cristiani medioevali.

La nascita dell'Ordine si colloca nella Terrasanta al centro delle guerre tra forze cristiane e islamiche scoppiate dopo la prima crociata indetta nel 1096. In quell'epoca le strade della Terrasanta erano percorse da pellegrini provenienti da tutta Europa, che venivano spesso assaliti e depredati. Per difendere i luoghi santi ed i pellegrini, nacquero diversi ordini religiosi. Intorno al 1118-1119, un pugno di cavalieri decise di fondare il nucleo originario dell'Ordine Templare, dandosi il compito di assicurare l'incolumità dei numerosi pellegrini europei che continuavano a visitare Gerusalemme. L'Ordine venne ufficializzato nel 1129, assumendo una regola monastica, con l'appoggio di Bernardo di Chiaravalle. Il doppio ruolo di monaci e combattenti che contraddistinse l'Ordine templare negli anni della sua maturità fu sempre fonte di perplessità in ambito cristiano.

L'Ordine templare si dedicò nel corso del tempo anche alle attività agricole, creando un grande sistema produttivo, e a quelle finanziarie, gestendo i beni dei pellegrini e arrivando a costituire il più avanzato e capillare sistema bancario dell'epoca. Cresciuto nei secoli in potere e ricchezza, l'Ordine si inimicò il Re di Francia Filippo il Bello e andò incontro attraverso un drammatico processo alla dissoluzione definitiva tra il 1312 e il 1314.

I Templari erano identificabili per la loro sopravveste bianca, nera o bigia (con mantello bianco solo per i fratelli cavalieri) a cui in seguito si aggiunse una distinta croce patente rossa ricamata sul lato sinistro; tale croce era di piccole dimensioni, come ben si evince dalle rappresentazioni dell'epoca, e non di grandi dimensioni sul torace o sulla schiena, come si vede invece in varie rappresentazioni ottocentesche o nella filmografia moderna. Fra i simboli dei Templari c'era il beauceant, il loro vessillo caratterizzato appunto dalla suddetta croce rossa in campo bianco e nero.

Nell'immaginario popolare la figura dei Templari rimane controversa, sia per il valore etico dell'ordine stesso, sia per le leggende moderne riguardo a una presunta prosecuzione dell'Ordine, mai comprovata da fonti storiche.

Alcuni ricercatori ed appassionati di esoterismo ed ermetismo hanno sostenuto che l'Ordine sarebbe stato depositario di "conoscenze segrete". Secondo costoro, nei 200 anni della loro storia i monaci-militari si sarebbero rivelati anche un'organizzazione sapienziale esoterica e occultistica, custode di conoscenze iniziatiche. Inoltre in quest'ottica i Templari sono stati collegati ad altri argomenti leggendari o fortemente controversi come Rosacroce, Priorato di Sion, Rex Deus, Catari, Ermetismo, Gnosi, Esseni ed infine a reliquie o supposti insegnamenti perduti di Gesù tra cui la Sacra Sindone o il "testamento di Giuda". Alcuni ipotizzano che i Cavalieri del Tempio fossero i custodi protettori del Sacro Graal e della sua vera natura: il contenitore del sangue del Cristo sarebbe stata la madre della sua discendenza Maria Maddalena, sposa di Cristo. A supporto di questa controversa teoria molti simboli sparsi nelle varie chiese di tradizione templare.

…Teorie, supposizioni, affascinanti misteri, leggende che forse non porteranno mai ad una risposta storica certa ma che fanno sì che questo leggendario e valoroso Ordine susciti tutt'oggi grande curiosità ed interesse…